Come riconoscere una pianta di kiwi

Spesso vediamo filari che possono sembrare dei vitigni, ma guardando meglio scopriamo essere coltivazioni di kiwi. Ecco come riconoscerle.

Foglie

Le foglie dell’actinidia ricordano la forma del cuore, sono tondeggiati, con la parte finale appuntita ed i margini dentellati. Il kiwi è una pianta a fogliame caduco, ossia perde le sue foglie durante il periodo autunnale.

Tronco

Il tronco principale della pianta e le ramificazioni più vecchie si presentano con una corteccia ruvida tendente al marrone. Da qui si sviluppano numerose ramificazioni.
I giovani getti sono molto teneri e hanno consistenza erbacea. Inoltre sono ricoperti da una fine peluria rossiccia, così come i piccioli delle foglie e dei fiori.

 

Come sono fatte le piante di kiwi?

La pianta dell’actinidia si presenta come una liana rampicante che può raggiungere notevoli dimensioni. Misurata in altezza, può arrivare anche a 10 metri!

Essendo una pianta rampicante, la coltivazione del kiwi ha bisogno di sostegni. Inoltre, necessita di essere ancorata a dei supporti per avere una crescita ordinata. Ancoraggi che in natura trova, ad esempio, negli alberi o nelle rupi. Per questo motivo, per coltivare kiwi, la forma di allevamento più diffusa è la pergola, facile da realizzare anche in ambito domestico.

Il kiwi in Italia

In Italia la coltivazione del kiwi inizia a partire dagli anni settanta e si diffonde ben presto prima nelle regioni del Centro-Nord, per estendersi a tutta la penisola. La produzione è concentrata maggiormente in Lazio, Piemonte e Veneto.
Il successo della sua diffusione nel Bel paese è tale, che, ad oggi, l’Italia risulta essere il secondo produttore di kiwi al mondo dopo la Cina.

Il Kiwi in Europa

Solo nel 1800 il kiwi varca i confini cinesi ad opera di un collezionista della Società Reale Britannica di Orticoltura, che inviò alcuni frutti e i loro semi in patria. Lyndley effettua la sua descrizione botanica (1836), mentre J.E. Planchon, secondo la sua classificazione tassonomica, la ascrive al genere Actinidia. Vengono coltivate le prime piante per conto dell’Orto Botanico di Kew, nei pressi di Londra, senza però avere seguito commerciale.

Servirà il decisivo intervento di E. Wilson, il quale introdusse nuovamente il frutto, da cui poi un vivaio inglese ottenne i semi necessari per la crescita delle piantine, vendute in tutta Europa a partire dai primi anni del Novecento.

Con una diffusione limitata, l’Actinidia conquista piano piano i gusti europei, affermandosi solo dopo la metà del XXsecolo.

 

Kiwi & Fitoterapia

Il frutto, sottoposto a processi di estrazione, rilascia dei princìpi attivi che vengono utilizzati a scopo terapeutico, tramite la formulazione di preparazioni fitoterapiche.

Queste generalmente vanno a lavorare sul tratto gastro-intestinale, ottenendo una corretta regolazione dei fluidi e idratazione.

Kiwi: uccello o frutto?

Da YangTao, nome cinese originale del frutto, si è passati all’odierno nome Kiwi, proprio per la somiglianza con l’uccello simbolo della Nuova Zelanda: entrambi con una leggera peluria marrone, a coprire un corpo ovoidale. La Nuova Zelanda è stata la prima, fuori dalla Cina, a coltivare questa pianta, diffusa poi nel resto del Mondo. Così il frutto si è portato con sé il nomignolo neozelandese.

YANGTAO

Il kiwi originalmente si chiamava YangTao, nome con cui veniva definito questo tipo di uva-spina cinese che cresceva spontaneamente nella vallata attraversata dal fiume Yang-Tse. Il Gran Khan e gli imperatori cinesi consideravano questo frutto una prelibatezza, apprezzandolo per il suo gusto delizioso, pur leggermente acidulo, e la sua polpa verde smeraldo.